Nell’autunno del 1976 gli artisti Mauro Cappelletti, Diego Mazzonelli, Gianni Pellegrini , Aldo, Luigi Senesi e Giuseppe Wenter Marini sottoscrivono il Manifesto di Astrazione oggettiva dando vita al maggiore movimento artistico trentino del secondo dopoguerra.
Una voce innovativa e in sintonia con il dibattito internazionale del tempo, focalizzato sulla pittura, il Manifesto dialoga con le avanguardie, con l’astrattismo e il Bauhaus, ma anche con le geometrie del movimento concretista e con le ricerche ottico-percettive degli anni Settanta, arrivando fino al minimalismo degli anni Ottanta.